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Svolta nell'inchiesta per stupro contro Assange Il procuratore svedese lo interrogherà a Londra

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su L'ESPRESSO e su espressonline, 13 marzo 2015

(http://espresso.repubblica.it/internazionale/2015/03/13/news/svolta-nell-inchiesta-per-stupro-contro-julian-assange-il-procuratore-svedese-lo-interroghera-a-londra-1.204002)

Svolta nel caso giudiziario contro Julian Assange: per la prima volta, dopo cinque anni, il procuratore svedese Marianne Ny, titolare dell'inchiesta, ha accettato di interrogare Julian Assange all'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

Si tratta di una inversione di marcia dopo che per cinque lunghi anni il magistrato si è sempre rifiutato di andare a interrogare il fondatore di WikiLeaks a Londra, come Assange e la sua difesa avevano richiesto fin dal primo momento. Marianne Ny aveva però sempre rigettato la richiesta, senza peraltro spiegare pubblicamente le ragioni del suo rifiuto, insistendo per ascoltare Assange in Svezia.

L'inchiesta contro il fondatore di WikiLeaks parte da due giovani donne svedesi che lo accusano di avere avuto rapporti sessuali non protetti nonostante le due partner avessero chiesto l'uso del condom. Per la legge svedese questo comportamento può configurare lo stupro, seppure di una fattispecie minore del reato.

L'inchiesta è stata aperta nell'agosto 2010, esattamente tre settimane dopo l'inizio della pubblicazione dei file segreti sulla guerra in Afghanistan da parte di WikiLeaks. Le accuse di stupro, però, furono subito derubricate a molestie, ma con l'entrata in scena del nuovo avvocato delle due donne, Claes Borgstrom, il caso fu riaperto dal procuratore svedese Marianne Ny come stupro. Da allora, ovvero da settembre 2010, quando Ny ordinò l'arresto di Assange a Londra, l'indagine è paralizzata: rimasta nella fase preliminare, proprio perché Ny si è sempre rifiutata di andare a interrogare Assange a Londra per incriminarlo o scagionarlo definitivamente.

Dal 7 dicembre 2010, il fondatore di WikiLeaks ha perso la libertà, rimanendo prima per un anno e mezzo agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico intorno alla caviglia che ne controllava ogni movimento e poi, dal 19 giugno 2012 ad oggi, è rimasto confinato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra , protetto dall'asilo politico che l'Ecuador gli ha concesso per timore che, se estradato in Svezia e poi negli Usa, venga incriminato per la pubblicazione dei documenti segreti sulla guerra in Afghanistan e in Iraq, la pubblicazione delle schede dei detenuti di Guantanamo e dei 251.297 cablo segreti della diplomazia Usa.

Perché improvvisamente Ny ha deciso che interrogarlo a Londra? In passato l'Espresso aveva provato più volte a chiedere una spiegazione di questa scelta, senza peraltro mai ricevere una risposta dalla procura svedese.

Il rifiuto di Marianne Ny ha privato Assange della libertà per cinque anni, ma ha di fatto anche paralizzato l'inchiesta, negando giustizia alle due donne. Nel novembre scorso, la Corte di Appello di Stoccolma ha richiamato i magistrati: «La Corte d'Appello nota, comunque, che l'indagine è ferma e ritiene che il fallimento dei procuratori nell'esaminare alternative non sia in linea con i loro obblighi – nell'interesse di tutte le parti coinvolte – di far progredire l'indagine preliminare» . Lo stesso commissario di Scotland Yard aveva avuto da ridire sull'impasse, dal momento che dal 19 giugno 2012, giorno in cui Assange si è rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Knightsbridge, agenti circondano l'edificio, pronti ad arrestarlo in base alla richiesta della procura svedese. L'assedio è finora costato oltre 10 milioni di sterline .

Nel comunicato ufficiale diffuso oggi dalla procura svedese si spiega che il procuratore Marianne Ny ha deciso di andare a interrogare Assange a Londra perché «un certo numero di reati di cui Julian Assange è sospettato saranno soggetti a prescrizione nell'agosto 2015, ovvero in meno di sei mesi». Ma la decisione di Marianne Ny potrebbe anche essere legata al timore di una sconfitta: nelle settimane scorse, infatti, la difesa di Assange è ricorsa alla Corte Suprema svedese contro il mandato di arresto emesso nel 2010 dalla Ny.

Una sola cosa è certa: l'inchiesta del governo americano contro WikiLeaks e contro il suo fondatore è attiva. A gennaio, WikiLeaks ha pubblicato i mandati di sequestro di tutte le comunicazioni email di tre giornalisti di WikiLeaks: Sarah Harrison, Kristinn Hrafnsson e Joseph A. Farrell. Il mandato di sequestro è stato emesso dallo stesso procuratore americano che ha incriminato Edward Snowden per spionaggio ed è rimasto segreto per quasi tre anni: dall'aprile 2012 . I timori di Assange di essere estradato e incriminato dagli Stati Uniti sono fondati: l'inchiesta Usa è in corso e rimane segreta.