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Nsa, lo spionaggio è economico. Intercettati anche i ministri francesi

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su espressonline, 29 giugno 2015

(http://espresso.repubblica.it/internazionale/2015/06/29/news/la-nsa-ha-intercettato-anche-i-ministri-francesi-le-nuove-rivelazioni-diffuse-da-wikilekas-1.219273)

Cinque nuove intercettazioni top secret della Nsa scuotono la Francia. Stavolta ad essere finiti nel mirino dell'americana National Security Agency non sono i tre presidenti Francois Hollande, Nicolas Sarkozy e Jacques Chirac , ma ministri, come Pierre Moscovici, diplomatici e funzionari di alto livello del governo francese.

«La situazione economica della Francia è peggiore di quanto chiunque possa immaginare e nei prossimi due anni dovranno essere prese misure drastiche, secondo il ministero della Finanza, dell'Economia e del Commercio Pierre Moscovici. Il 19 luglio Moscovici - che [si è ritrovato, ndr] sotto pressione affinché ristabilisca un supplemento alla disoccupazione in età pre-pensionabile noto come “Aer” - ha detto che la situazione è terribile. Dopo aver avvertito che non ci sono fondi disponibili per l'Aer, il senatore francese Martial Bourquin ha fatto presente a Moscovici che, senza il programma Aer, il partito socialista al governo avrà serie difficoltà nel bacino industriale del paese, con gli elettori che finiranno alla destra del Fronte Nazionale. Moscovici non era d'accordo, sostenendo che l'incapacità nel ristabilire l'Aer non avrà alcun impatto in termini elettorali, inoltre, la situazione incerta dell'azienda automobilistica Psa Peugeot Citroen è più importante dell'Aer».

Pubblicate da WikiLeaks in collaborazione con l'Espresso, Libération, Mediapart, Sueddeutsche Zeitung e il quotidiano greco Ethnos, le cinque conversazioni intercettate dalla National Security Agency dimostrano quanto l'agenzia sia dentro le segrete stanze dell'economia francese.

A finire nel mirino nel luglio 2012 è il ministro dell'Economia di Hollande, Pierre Moscovici, oggi Commissario europeo per gli affari economici e finanziari. Una trascrizione dell'intercettazione eseguita dalla Nsa e classificata top secret dal titolo eloquente “Il ministro delle Finanze francesi afferma che l'economia è in una terribile situazione e prevede i prossimi due anni come atroci”, la National Security Agency riassume: «Moscovici ha avvertito che il bilancio del 2013 non sarà un bilancio in stile buona notizia, con il governo che deve trovare almeno altri 33 miliardi di euro (39.3 miliardi di dollari). Né il 2014 sarà un buon anno». Nella conversazione telefonica intercettata, il ministro francese spiega che quello che il governo farà non sarà imitare il leader spagnolo José Zapatero, ma «piuttosto l'ex cancelliere tedesco socialdemocratico, Gerhard Schroeder». A Schroeder, commenta la Nsa, «che ha ricoperto la carica di cancelliere dal 1998 al 2005, è ampiamente riconosciuto il merito di aver aiutato a ristabilire la competività della Germania: era a favore del passaggio dalle misure di pura austerity a misure che incoraggiano la crescita economica e ha esortato una politica finanziaria comune».

Ma Moscovici non è l'unico ministro intercettato, anche Francois Baroin, ministro dell'Economia dell'era Sarkozy, è finito nelle conversazioni ascoltate. Alcune intercettazioni rivelano come nell'entourage di Nicolas Sarkozy ci fossero perplessità e dissensi sulle scelte del presidente. Come quando Sarkozy nel 2008 spara contro le negoziazioni (Doha Round) dell'Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) in cui si prevedeva la possibilità di eliminare i sussidi all'agricoltura europea.

Intercettando un alto funzionario del governo francese, il capo della divisione commercio e investimenti del ministero del Tesoro, Renaud Lassus, la Nsa apprende il disappunto del dirigente per le dichiarazioni «infuocate e inaccurate del presidente Nicolas Sarkozy», che rischiano di far precipitare la Francia in una situazione di grande difficoltà con il paese che si ritrova ad essere un dissidente solitario in materia di Doha Round, mentre allo stesso tempo la Francia, che in quel momento era alla guida della presidenza europea, aveva la responsabilità «di rappresentare l'opinione dell'intera Europa [in materia di negoziati, ndr].

Il funzionario intercettato non è tenero con il presidente: commenta che «l'affermazione di Sarkozy secondo cui un accordo del Wto porterebbe a un calo del 20 percento nella produzione francese e alla perdita di 100mila posti di lavoro era platealmente sbagliata e nessuno nel governo ci credeva. Le speranze di tutti coloro che si auguravano che Sarkozy avrebbe smorzato la sua retorica, in occasione della presidenza europea dell'Europa, [che ha preso il via, ndr] il 1° luglio, sono andate in frantumi, ha insistito Lassus».

Ministri, funzionari, ma anche consiglieri dei ministri dell'economia risultano presi di mira. Un'intercettazione dell'agosto 2011 lascia affiorare una conversazione tra il consigliere francese Jean-Francois Boittin e il capo della divisione commercio della delegazione francese presso l'Unione Europea, Hiddo Houben. Commentando una delle iniziative che stanno più a cuore all'amministrazione Obama: il Trattato Transpacifico (Tpp), uno dei tre grandi accordi commerciali (insieme al Trattato di libero scambio Usa-Europa, il Ttip, e il Trattato sui servizi, il Tisa, che gli Stati Uniti stanno negoziando con paesi che vanno dall'Australia al Giappone.

Dall'intercettazione tra Houben e Boittin emerge che Houben considera il Tpp un'iniziativa «progettata per costringere a future negoziazioni la Cina. Washington, ha sottolineato [Houben, ndr] sta negoziando con ogni nazione che confina con la Cina, chiedendo di impegnarsi a rispettare condizioni che vanno oltre le capacità amministrative di quelle nazioni, in modo da “affrontare” la Cina».

Infine anche i diplomatici: un'intercettazione che risale agli anni dello scandalo Oil for Food, nel 2004, rivela come la Nsa abbia appreso della furia dell'allora ambasciatore francese a Washington, Jean-David Levitte, quando il rapporto sullo scandalo tirò in ballo le aziende francesi, ma non quelle americane, che secondo il diplomatico avevano comunque fatto affari con l'Iraq di Saddam attraverso le loro sussidiarie in Francia. «Egli dunque [l'ambasciatore Levitte, ndr] pianifica, con l'appoggio del ministro degli Esteri, di far uscire una lista di quelle aziende americane, presentandola sia al Congresso americano sia ai media», riassume la Nsa, sulla base delle intercettazioni.

Le cinque intercettazioni rivelate oggi da WikiLeaks sono un'ulteriore smentita delle affermazioni iniziali del governo americano. Quando lo scandalo è scoppiato, gli Usa hanno negato risolutamente che le attività di sorveglianza di massa della Nsa si estendessero oltre la protezione della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo. In particolare gli Usa hanno negato decisamente la possibilità che le intercettazioni potessero riguardare la finanza e le aziende e configurarsi come spionaggio economico.

Due documenti segreti pubblicati stasera da WikiLeaks rivelano di quali informazioni è alla ricerca la Nsa insieme con i suoi partner dei “Five Eyes” (Usa, Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Canada). In uno dei due file si citano informazioni sulle reti di telecomunicazione, elettricità, gas naturale, petrolio, energie rinnovabili.

Al momento non è chiaro se l'organizzazione di Julian Assange sia in possesso di altre intercettazioni, se tra gli ascoltati figurino manager, imprenditori, uomini d'affari, oltre a funzionari e ministri. E non è chiaro nemmeno se lo scandalo sia destinato ad allargarsi ad altri paesi, oltre alla Francia.