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Nsa spiava Angela Merkel e i leader tedeschi. Ecco le intercettazioni diffuse da WikiLeaks

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su espressonline, 8 luglio 2015

(http://espresso.repubblica.it/inchieste/2015/07/08/news/nsa-spiava-angela-merkel-e-i-leader-tedeschi-ecco-le-intercettazioni-diffuse-da-wikileaks-1.220487)

Li hanno spiati tutti senza eccezioni. Dall'era del cancelliere Helmut Kohl a quella di Gerhard Schroeder e, ora, di Angela Merkel, l'americana National Security Agency (Nsa) ha intercettato sistematicamente i telefoni della cancelleria tedesca, arrivando ad ascoltare Merkel dalla linea fissa degli uffici del suo partito, la Cdu, negli anni della Repubblica federale tedesca (+49-302.20.7XXXX) fino al telefonino (+49-173.94.8XXXX) che la cancelliera ha avuto intestato fino alla data del 1°gennaio 2014.

A rivelarlo sono tre nuove intercettazioni top secret e cinquantasei "selectors" pubblicati oggi dall'organizzazione di Julian Assange , in collaborazione con l'Espresso, il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, i francesi Libération e Mediapart e il giornale greco Ethnos.

I cinquantasei selectors sono cinquantasei numeri di telefono, fax e cellulari presi di mira dalla Nsa nel corso degli anni da Kohl a Merkel. Numeri la cui veridicità è stata verificata, oltre che dal team di Assange, anche dai colleghi del quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, che nella lista hanno rintracciato due numeri dell'era Kohl e il telefonino di Merkel fino al 1° gennaio 2014.

E' la prima volta che emergono i selectors della cancelleria tedesca: dai documenti precedenti rivelati da WikiLeaks affioravano sessantanove numeri di ministri e assistenti, ma mai i telefoni della cancelleria o il numero di cellulare della cancelliera.

In aggiunta ai cinquantasei selectors, l'organizzazione di Assange oggi pubblica tre nuovi intercettazioni top secret di Angela Merkel, che dimostrano come la Nsa abbia seguito in tempo reale affari delicatissimi.

Le prime due conversazioni sono del 2009 e monitorano due temi che stanno particolarmente a cuore agli Stati Uniti: la crisi finanziaria internazionale e l'Iran, che è uno dei partner commerciali europei più importanti della Germania.

«Discutendo della crisi finanziaria internazionale verso fine febbraio», recita la prima trascrizione, «la cancelliera tedesca Angela Merkel si è focalizzata sui titoli deteriorati presenti nei bilanci delle banche [definendoli, ndr] come una fonte di preoccupazione fondamentale, mentre allo stesso tempo ha messo in discussione l'approccio adottato dall'americana Federal Reserve. Dicendosi inizialmente favorevole all'adozione da parte del G20 – preferibilmente nell'incontro del 2 luglio a Londra – di un quadro di principi vincolanti per gestire la questione dei titoli tossici, Merkel ha espresso scetticismo sulla possibilità di sollevare completamente le banche dalle responsabilità [per questi titoli tossici, ndr]. Le domande cruciali saranno, a suo avviso, i prezzi di questi titoli e come le banche che li possiedono e i governi che sono coinvolti possano condividere le responsabilità. Da questo punto di vista, [Merkel, ndr] era convinta che, almeno la Germania, non avrebbe avuto un "cestino della spazzatura non meglio definito" in cui buttare questi titoli. Tutte le nazioni, ha continuato a dire la cancelliera, stanno cercando di risolvere questo problema, mentre la Federal Reserve, a suo avviso, è un'istituzione che "si sta facendo carico dei rischi". [Merkel, ndr] era anche incerta sul piano del segretario del Tesoro Usa, e si chiedeva se costituisse un'assicurazione. Tra le sue altre raccomandazioni c'era quella di riformare rapidamente e allargare il Fondo Monetario Internazionale, dando a nazioni come la Cina maggiore influenza e responsabilità. Su altri temi, Merkel ha supportato la possibilità che durante la conferenza di Londra si affronti minimamente la questione del cambiamento climatico e ha confermato il suo appoggio alla [proposta di tenere, ndr] incontri tra capi di stato sull'Afghanistan, ammesso che l'incontro non si tenga in occasione del 60esimo anniversario della Nato».

Sull'Iran, invece, stando alla conversazione catturata dalla Nsa e riportata nella trascrizione pubblicata oggi da WikiLeaks, Merkel ragiona insieme al principe degli Emirati Arabi, Shaykh Muhammad bin Zayid al-Nuhayyan e commentano positivamente la decisione del presidente Barack Obama di essersi appellato direttamente al popolo iraniano attraverso un video messaggio in occasione delle celebrazioni del capodanno iraniano.

«Il leader tedesco», recita il testo trascritto dell'intercettazione Nsa, «ha anche commentato che questo approccio di Washington rappresenta un'opportunità unica, su cui tutti dovremmo lavorare affinché abbia successo. [Il principe, ndr] Muhammad ha concordato che questa è una chance per "rompere il ghiaccio tra il popolo iraniano e l'Occidente».

La terza intercettazione top secret pubblicata oggi dall'organizzazione di Julian Assange risale al 2011 e ricostruisce i colloqui che nell'agosto di quell'anno la cancelliera Merkel ha avuto con due stretti collaboratori, Helge Hassold e Albrecht Morgenstern, sul "Fondo europeo di stabilità finanziaria" (Efsf), il fondo salva-stati temporaneo creato dall'Europa per rispondere alla crisi finanziaria.

Ad oggi, le intercettazioni top secret del governo tedesco da parte della Nsa rivelate da WikiLeaks sono sei in tutto. Queste ultime tre appena pubblicate risultano raccolte con metodi "non convenzionali". Una fonte con profonda conoscenza dello scandalo Nsa, ma che pretende l'anonimato, spiega a l'Espresso che i metodi "non convenzionali" si riferiscono alla raccolta delle conversazioni fatta, nella maggior parte dei casi, dallo "Special Collection Service" (Scs), l'unità più delicata della Nsa, che opera nelle ambasciate e nei consolati americani in giro per il mondo, sotto copertura diplomatica e in collaborazione con la Cia. Almeno fino al 2010, in Germania l'Scs operava a Berlino e Francoforte, mentre in Italia a Roma e Milano. Germania e Italia, stando a un file top secret di Edward Snowden che risale al 2010, sono le uniche nazioni europee con due sedi dell'Scs.

La settimana scorsa, WikiLeaks ha rivelato che anche i numeri di t elefono e cellulare del presidente del Brasile , Dilma Rousseff, e di figure chiave del governo e dell'economia del paese finiti nel mirino della Nsa. Dai tre presidenti francesi al governo tedesco fino a quello brasiliano, ormai, lo scandalo si sta allargando e potrebbe rivelare nuove sorprese.