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'L'intelligence Usa? Rastrella tutto, senza criterio'

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su espressonline, 29 agosto 2013

(http://espresso.repubblica.it/visioni/tecnologia/2013/08/29/news/l-intelligence-usa-rastrella-tutto-senza-criterio-1.58237)

È considerato uno dei più grandi esperti in materia di National Security Agency, ha rivelato i piani di costruzione del grande centro di Bluffdale, nello Utah, che la Nsa sta costruendo e dove si prepara a incamerare tutte le comunicazioni del mondo per i prossimi cento anni. In questa intervista con 'l'Espresso', James Bamford ha accettato di parlare dell'agenzia, di Edward Snowden e di cosa rischia il giovane ex contractor.

È rimasto sorpreso dai programmi di intercettazione di massa dell'Agenzia?

«Ne ho scritto per anni, quindi non sono poi così sorpreso. Mi hanno stupito, però, due cose: primo, che qualcuno sia riuscito a portare fuori i documenti; secondo, che la Nsa raccolga tutti i metadati delle conversazioni telefoniche, perché mi sembra una cosa insensata».

Perché insensata?

«Perché quello che dovrebbe fare è focalizzarsi sulle comunicazioni internazionali. Dopo l'11 settembre non sono riusciti a prevedere il tentativo di attacco a Times Square, l'attentatore con l'esplosivo nelle mutande e l'attentato di Boston».

E non hanno previsto neppure l'attacco al consolato Usa in Libia...

«Sì, sembra che stiano trascurando le comunicazioni internazionali per quelle interne, qualcosa che non li porterà lontano...».

Perché secondo lei questo interesse per le comunicazioni interne?

«Credo che lo facciano semplicemente perché hanno il potere di farlo. Prendono tutto. Le posso dare un esempio dell'inutilità del loro modo di intercettare comunicazioni: fino al 2011, raccoglievano tutti i metadati delle email, e il motivo per cui hanno smesso di farlo va ricercato non nel fatto che abbiano deciso di smettere, quanto piuttosto nel fatto che il senatore Ron Wyden ha chiesto loro di dimostrare l'utilità di quello che facevano. E poiché loro non sono stati in grado di dimostrarla, hanno dovuto darci un taglio. Ma se quel senatore non avesse chiesto, avrebbero semplicemente continuato, anche se non serviva a nulla».

Bill Binney, che ha lavorato 36 anni per la Nsa, ha detto che la Nsa non è in grado di automatizzare le ricerche nei database dei dati raccolti con le intercettazioni e quindi per ora quello che può fare è incamerarli, in attesa che il processo automatizzato, perché altrimenti ci vogliono eserciti di analisti. Non crede che incamerare miliardi di dati personali sia una tecnica che mette la Nsa nella posizione di poter ricattare chiunque su questo pianeta, viste le informazioni che ha in mano?

«Si possono fare tante cose con i dati immagazzinati e io non ho alcuna evidenza che la Nsa usi il ricatto, ma quando si immagazzinano tanti dati, i problemi che si possono creare sono tanti. Prima di tutto, se anche la Nsa non facesse nulla di male, i pirati informatici possono fare tanti danni. Prendiamo il caso Snowden: se qualcuno è riuscito ad andarsene portando via tutti quei documenti significa che le protezioni sono molto deboli».

E quindi è un sistema che si presta ad abusi sia interni sia esterni...

«Certo. E dopo che è venuto fuori che Bradley Manning aveva quasi un milione di documenti segreti, le agenzie di intelligence e la Nsa avevano detto: abbiamo risolto il problema, non succederà più. E invece, due anni dopo è successo di nuovo ed è ancora una fuga di documenti ancora più seria perché questi file sono top secret, mentre quelli di Manning erano secret». ?

Secondo lei, qual'è la differenza tra il programma di sorveglianza della Nsa sotto Bush e sotto Obama?

«Credo che siano la stessa cosa, l'unica differenza è che quello di Bush era illegale, perché violava la legge. Tutto quello che hanno fatto è stato di continuare a fare le stesse cose cambiando la legge. E se c'è una differenza è che sotto Obama, da questo punto di vista, è andata peggio, anziché meglio».

Il programma sembrerebbe ancora più esteso di quello di Bush...

«La differenza è che prima raccoglievano tutti i metadati delle e-mail e hanno smesso di farlo nel 2011, ma non perché l'amministrazione Obama abbia stoppato la raccolta, quanto per la pressione del Congresso. Continuano a espandere sempre di più questa sorveglianza, introducendo programmi come Prism, Upstream. Non solo: ora il direttore della Nsa, il generale Keith Alexander, è a capo anche del Cyber Command e quindi può spiare tutti ma anche lanciare una cyberguerra. È la persona più potente nella storia dell'intelligence americana».

Lei si aspettava questo da Obama?

«Credo che avesse due modi per farsi rieleggere: uno era convincere la base liberal degli elettori a votare per lui: e per questo ha dato loro misure come la riforma sanitaria. Due: impedire che un concorrente repubblicano vincesse. E da questo punto di vista, Obama sapeva benissimo che un candidato repubblicano puntava a certe questioni, come quella militare. Quello che lui ha fatto è stato di andare più a destra di Bush, di diventare più Bush di Bush stesso. E così ha esteso le capacità dell'intelligence. Tutto questo ha veramente poco a che fare con la sicurezza degli Stati Uniti e molto a che fare con la carriera politica di Obama». ?

Dai documenti di Snowden emerge che la Nsa accede direttamente ai server dei giganti di internet come Microsoft, Google, Yahoo!. Crede che questo succeda anche per le telefonate in Usa e all'estero?

«Credo che la Nsa abbia accesso direttamente ai cavi a fibra ottica»

Esattamente quello che ha rivelato il 'Guardian'...

«Sì, il 90 percento delle comunicazioni internet passa per gli Usa e quindi gli Usa vi hanno accesso. Circa quindici anni fa, la Nsa intercettava le comunicazioni via satellite in giro per il mondo. Quando il mondo è passato alle comunicazioni via fibra ottica sotto il mare o sotto la terra, l'unico modo di continuare a intercettarle era stabilire accordi segreti con le compagnie telefoniche, perché intercettare i cavi a fibra ottica è difficile, è molto più semplice ordinare alle compagnie telefoniche americane di cooperare e stringere accordi con quelle non americane. Per esempio le comunicazioni che vanno dal sud America agli Stati Uniti e all'Europa passano tutte attraverso uno stesso edificio a Miami e quindi la Nsa ha accesso a quell'edificio e può accedere a quelle informazioni». ?

Lei conosce molto bene la cultura che si respira all'interno della Nsa: cosa crede che l'Agenzia sia disposta a fare per fermare le rivelazioni di Snowden?

«Credo che stiano cercando di usare le tecniche cyber per distruggere qualunque cosa Edward Snowden possa avere depositato in un eventuale cloud o su un database nelle profondità di internet. Ma posso anche immaginare che possano fargli una 'rendition', come fanno con i terroristi».

Cosa crede che faranno per fermare i nuovi Snowden?

«Credo che prima del caso Snowden arruolassero persone con capacità di hackerare, ma ora controllano i comportamenti sui social media, Facebook, per capire se una persona è a rischio di comportarsi come Snowden e se emerge qualche elemento, non lo arruolano. Ritengo che sorveglieranno di più chi lavora per la Nsa».

Ma devono comunque continuare a lavorare con esseri umani oltre che con le macchine e quando ci sono di mezzo gli essere umani, non c'è modo di fermare il loro agire secondo coscienza.

«Credo che sia difficile, Manning si è arruolato nell'esercito volontariamente e poi ha rivelato i documenti e così Snowden: è un problema per la Nsa».

Pensa che queste rivelazioni innescheranno un cambiamento, oppure la Nsa è semplicemente troppo potente per fermare il suo programma di sorveglianza?

«Personalmente, non credo che molto cambierà. La Nsa è troppo potente, e dopo le rivelazioni del programma di intercettazioni illegali [nel 2005, sotto Bush, ndr] ha continuato a fare quello che faceva e hanno cambiato la legge per consentirglielo. Sì, succederà qualcosa, ma la Nsa continuerà a fare semplicemente quello che fa adesso. Sono pessimista quando mi si chiede della possibilità di cambiamento nella Nsa».