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RAI, I FILM OFFSHORE

di Stefania Maurizi

Pubblicato su l'Espresso, 10 gennaio 2013

Società di comodo. Fatture gonfiate. Pagamenti su conti intestati ad aziende residenti in paesi inseriti nella black list del fisco. I contratti con cui, a partire dal 2003, Rai Cinema Spa ha acquisito i diritti televisivi per la messa in onda di film e serie tv sono da tempo nel mirino della procura di Roma, come rivelato da l'Espresso. Nell'ottobre scorso, il Nucleo di polizia tributaria di Roma della Guardia di Finanza ha chiuso un'operazione di verifica sul quinquennio 2003-2008. Secondo quanto emerso dall'indagine della Gdf, i soggetti formalmente titolari dei diritti venduti a Rai Cinema sarebbero risultate società di comodo basate in paesi che con l'Italia hanno accordi fiscali vantaggiosi. Sarebbero emerse anche sovrafatturazioni e pagamenti su conti correnti intestati ad aziende basate in paesi nella black list. Ma Rai Cinema sapeva? Secondo la Gdf, «è risultata del tutto assente la non consapevolezza della Rai di essere stata parte di un'attività fraudolenta svolta, a monte, da altri». E le Fiamme Gialle hanno proposto all'Agenzia delle Entrate il recupero a tassazione di 8,5 milioni di euro.