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IL DECOLLO FALLITO DI AIR FORMIGONI

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su l'Espresso, 27 giugno 2011

(http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-decollo-fallito-di-air-formigoni/2154679)

L'aeroporto di Malpensa sembra sempre di più l'ombra di quel grande hub europeo capace di competere con Londra, Parigi e Francoforte, sognato da Roberto Formigoni. In una serie di cablo ottenuti da WikiLeaks, che "l'Espresso" pubblica in esclusiva, la diplomazia Usa fotografa il collasso di Malpensa, raccontando come il governatore della Lombardia avesse in mente una sorta di "Air Formigoni", in cui gli italiani mettevano i soldi e gli americani le capacità imprenditoriali.

I cablogrammi partono dal 2007, con la decisione di Alitalia di abbandonare Malpensa e di concentrarsi su un solo hub italiano: quello di Roma Fiumicino. "La regione Lombardia", registrano i file, "teme che questi tagli ridurranno l'aeroporto da uno status di hub europeo a quello di scalo regionale". Qualche mese dopo il governatore della Lombardia spiega ai diplomatici del consolato di Milano che la sua "regione vede Malpensa come un hub europeo" e gli "investitori italiani sono pronti a finanziare una nuova compagnia di volo, come joint venture con un vettore Usa. Formigoni ha promesso che gli italiani metteranno i soldi, se gli americani metteranno le competenze". I diplomatici concludono: "La proposta è seria".

Poco più di un anno dopo, tutto cambia e in un cablo del febbraio 2009 la diplomazia di Washington registra "scenari da fine del mondo a Milano", dopo la decisione di Alitalia di concentrarsi solo su Fiumicino. "Roma ladrona o Linate cannibale?", si chiedono, ricostruendo la concorrenza tra i due scali lombardi di Linate e Malpensa. "Sulla carta sembra bizzarro che la compagnia nazionale di volo abbia essenzialmente abbandonato l'aeroporto di una regione che produce quasi il 50 per cento del Pil nazionale", scrivono i diplomatici.

Poi però elencano i problemi di Malpensa. "Un nodo fondamentale è il management: da quanto viene riportato, la società proprietaria di Malpensa (Sea) rifiuta di offrire qualsiasi incentivo capace di attrarre nuove compagnie o rotte e invece sceglie di aumentare le tasse per coprire il deficit. Un altro grande problema è la posizione [...] troppo lontano da Milano e mal collegata".

Infine, "il fatto che la stessa compagnia, legata politicamente e finanziariamente alla città di Milano, possegga sia Linate che Malpensa complica ulteriormente le cose". Da dove la salvezza? I cablo registrano la forte speranza riposta all'epoca in Lufthansa: "Localmente, si tende a pensare che la compagnia tedesca farà dello scalo un hub semiufficiale per i suoi voli in Europa e forse oltre [...] ma la questione fondamentale è: riuscirà Malpensa a ridarsi una configurazione prima che sia troppo tardi per l'economia locale o per l'Expo del 2015?".