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ECCO CHI HA TRADITO OSAMA

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su l'Espresso (online), 3 maggio 2011

(http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-chi-ha-tradito-osama/2150392)

Come un boss mafioso, usava pizzini e una rete di messaggeri per sfuggire alla sorveglianza elettronica. Lo sceicco del terrore Osama bin Laden è stato individuato così: braccando un corriere fidatissimo a cui l'Intelligence Usa è arrivata anche grazie agli interrogatori di Guantanamo di due detenuti di altissimo valore strategico: Khalid Sheikh Mohammed e Abu Faraj al-Libi.

Il primo è considerata la mente dell'11 settembre, una laurea in ingegneria, molto intelligente e pericoloso. L'altro è il numero tre di Bin Laden.

'L'espresso' è in grado di fornire le loro schede personali a Guantanamo, documenti segreti ottenuti grazie a WikiLeaks e che 'l'Espresso' e 'Repubblica' pubblicano in esclusiva per l'Italia.

Il passaggio più impressionante è contenuto proprio nel file di Al-Libi, dove si legge: «Nel luglio del 2003 il detenuto ha ricevuto una lettera da quello che è stato designato come il corriere di Osama Bin Laden, Maulawi Abd al-Khaliq Jan. Nella lettera si chiedeva al prigioniero (Al-Libi, ndr) di assumersi la responsabilità di raccogliere donazioni, organizzare gli spostamenti e distribuire i fondi alle famiglie in Pakistan. Osama affermava che il detenuto sarebbe il messaggero ufficiale tra lui e gli altri in Pakistan. A metà del 2003, il prigioniero ha trasferito la propria famiglia ad Abbottabad, Pakistan, e ha lavorato tra Abbottabad e Peshawar».

Dunque nel documento ottenuto da WikiLeaks e che risale al settembre 2008, figurano nero su bianco sia la località in cui Bin Laden è stato trovato e ammazzato, sia il nome di uno dei corrieri che, inconsapevolmente, hanno condotto gli americani all'uomo più ricercato della Terra.

Tutto comincia nel 2003, quando Khalid Sheikh Mohammed viene catturato. Trasferito a Guantanamo nel 2006, viene schedato come un detenuto ad «alto rischio e alto valore di intelligence».

Nelle oltre 700 schede personali dei prigionieri di Guantanamo in possesso de 'l'Espresso' ce ne sono centinaia che lasciano spiazzati perché contengono ammissioni del tipo «è un povero agricoltore catturato per errore». Il file di Khalid Sheikh Mohammed, invece, colpisce per il curriculum criminale del personaggio: 15 pagine di orrore. Ed è proprio lui che porta l'intelligence Usa sulle tracce dei messaggeri di Osama. Ma la svolta arriva con un altro detenuto pericolosissimo: Abu Faraj al-Libbi, il numero tre di Al Qaeda. E' lui che fa il nome di quello che sembrerebbe essere il corriere più fidato di Bin Laden.

Ora che lo sceicco del terrore è stato eliminato, le informazioni che emergono grazie alle schede di Guantanamo fatte filtrare da WikiLeaks riaprono il dibattito sul campo di prigionia americano. Sia Khalid Sheikh Mohammed che Al Libbi infatti sono stati ripetutamente e brutalmente torturati, durante gli interrogatori, con una delle tecniche più condannate dalle organizzazioni per i diritti umani: il waterboarding.