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SEGRETO INFINITO

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su L'espresso, 19 novembre 2009

Sono passati 29 anni: non è bastato un terzo di secolo per venire a capo della verità. Non sarà rimosso il segreto di stato sul caso Graziella De Palo e Italo Toni, i due giornalisti scomparsi nel nulla il 2 settembre 1980 a Beirut, Libano. In una lettera dell'ottobre scorso al Copasir, il comitato di controllo dell'intelligence italiana, Berlusconi ha annunciato la proroga fino al 31 dicembre 2010. L'estensione è “ritenuta necessaria per la protezione di quegli stessi interessi che furono a suo tempo motivo dell'opposizione e della conferma del segreto al Tribunale di Roma da parte dell'allora Presidente del Consiglio”, recita il documento. Ad apporre il segreto di stato fu Craxi nel 1984, quando il caso arrivò davanti ai giudici, con le famiglie dei due giornalisti alla ricerca di giustizia in una vicenda che esemplifica il concetto di 'misteri d'Italia': depistaggi, piduisti, oscuri rapporti tra la nostra intelligence e quel Medio Oriente dilaniato da 60 anni di conflitti. All'origine del segreto, si ribadisce nella lettera, ci sono i rapporti tra il Sismi e l'Olp, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina. “Pur tenuto conto del tempo trascorso e dei mutamenti intervenuti”, argomenta Berlusconi, “il disvelamento di delicati rapporti intrattenuti all'epoca dal Sismi potrebbe tuttora provocare ripercussioni nell'area mediorientale, comunque ancora connotata da elementi di forte criticità, con possibili ricadute sulla sicurezza del nostro Paese”.