Home page Articoli e reportage

HIROSHIMA LASCIO’ INCREDULI I FISICI TEDESCHI

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su Tuttoscienze de LA STAMPA, 16 novembre 2005

C’è una domanda che continua a far discutere da sessant’anni: perché i nazisti non costruirono l’atomica? E’ una delle ironie della storia che negli stessi mesi del ’42 in cui i tedeschi rinunciarono alla bomba, gli angloamericani si buttarono a capofitto nella sua costruzione, per battere Hitler nella corsa all’atomica. Se infatti il Führer l’avesse ottenuta per primo, sarebbe stata la fine: avrebbe vinto la guerra e posto fine al mondo democratico. Hitler, però, non l’ottenne e anzi il suo programma nucleare fu un totale fallimento. Perché? E’ appena arrivato nelle librerie italiane un documento preziosissimo per indagare questo mistero appassionante: “Il club dell’uranio di Hitler. I fisici tedeschi nelle registrazioni segrete di Farm Hall” di Jeremy Bernstein (Sironi Editore).

Nell’aprile del ’45, mentre il Terzo Reich colava a picco, gli agenti segreti americani della missione Alsos catturarono il “club dell’uranio di Hitler”, ovvero le menti del programma nucleare tedesco, che annoverava geni come Werner Heisenberg, politicamente ambiguo, ma anche scienziati meno brillanti e apertamente nazisti, come Kurt Diebner. L’intelligence li internò a Farm Hall, una deliziosa casa di campagna nei dintorni di Cambridge, Inghilterra, dove furono trattati da ospiti, anziché da prigionieri. Eppure, quella romantica casa inglese non rassicurava affatto Diebner. “Mi chiedo se non ci siano microfoni nascosti, qui”, aveva detto a Heisenberg, poco dopo l’arrivo. E Heisenberg ridendo: “Microfoni nascosti? Ma no! Non sono così furbi. E non credo che conoscano i metodi della Gestapo”.

Fu a Farm Hall che i fisici tedeschi seppero del bombardamento di Hiroshima. Lo seppero dalla BBC e all’inizio liquidarono la notizia come propaganda alleata. Poi, però, capirono che era vera e a quel punto la loro reazione a caldo fu di orrore. All’orrore seguirono riflessioni, constatazioni dei crimini nazisti, nonché recriminazioni sul fallimento del loro programma nucleare.

Heisenberg e gli altri rimasero a Farm Hall per sei mesi, di quei mesi sappiamo quasi tutto, perché Diebner aveva ragione: l’MI6, il servizio segreto inglese per l’estero, aveva riempito Farm Hall di microfoni nascosti e tutti gli inquilini venivano spiati. Un team di agenti segreti bilingue registrava le loro conversazioni e trascriveva solo quelle ritenute rilevanti, poi una copia delle registrazioni veniva inviata al Generale Groves - il terribile mastino che aveva supervisionato per conto dell’esercito USA tutto il progetto di costruzione dell’atomica alleata - e un’altra copia veniva mandata a chi di dovere dell’intelligence inglese. Solo 47 anni dopo, le trascrizioni di Farm Hall furono desecretate. Quando Groves lesse che Heisenberg aveva riso all’idea dei microfoni nascosti, si divertì non poco...

Le trascrizioni di Farm Hall chiudono per sempre il dibattito sull’atomica di Hitler? No, la storia rimane densa di intrighi mai chiariti. Ma per quanto appassionante, il mistero dell’atomica nazista non deve distrarci da un dibattito ben più importante: quello sull’atomica alleata. E’ paradossale che abbia scatenato più polemiche la bomba tedesca, mai costruita, che quella americana, costruita e usata. Sessant’anni dopo i tragici bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, sia la decisione di costruire la bomba sia quella di usarla vengono ancora presentate come necessità ineluttabili. Eppure gli stessi agenti che avevano catturato il club dell’uranio avevano anche scoperto con certezza che i nazisti non avevano l’atomica: lo avevano scoperto alla fine del ’44, quando ancora la bomba americana non solo non era pronta, ma era così indietro che Groves era terrorizzato che la guerra potesse finire senza che fosse disponibile. Di fatto, un grande del ‘900 come il fisico nucleare ebreo Joseph Rotblat, non appena seppe cosa avevano scoperto gli agenti di Alsos, abbandonò il progetto di costruzione della bomba alleata. “Se Hitler non l’aveva, neppure noi ne avevamo bisogno”, ragionò così e se ne andò. La bomba, dunque, poteva non essere costruita? E visto che c’erano alternative al suo uso e il presidente americano Truman le conosceva, poteva non essere usata?

Nel far luce sul programma nucleare nazista, le trascrizioni di Farm Hall gettano ombre su quello alleato.