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Fatto scappare da Baku Emin Huseynov, "l'Assange dell'Azerbaigian"

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su Repubblica.it, 13 giugno 2015

(http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2015/06/13/news/fatto_scappare_da_baku_emin_huseynov_l_assange_dell_azerbaijan_-116799309/)

L'hanno aiutato a scappare stanotte, imbarcandolo in un Dassault Falcon 900EX registrato in Svizzera. In una riedizione low profile della fuga di Edward Snowden, la fondazione "Courage" - presieduta proprio dalla giornalista di WikiLeaks, Sarah Harrison, che volò a Hong Kong per prelevare Snowden e aiutarlo a cercare asilo - ha assistito Emin Huseynov, uno dei più grandi attivisti per la libertà d'espressione dell'Azerbaigian, a fuggire dall'Azerbaigian. La notizia è stata diffusa solo in queste ore dalla Courage Foundation (qui il comunicato stampa in inglese), le operazioni che hanno preceduto la fuga dell'attivista non sono al momento note.

Huseynov, 35 anni, giornalista, è noto come "il Julian Assange dell'Azerbaigian" per il suo impegno per la libertà di parola e d'espressione e perché, dopo aver subito un arresto arbitrario e gravi lesioni da parte della polizia, condannate dalla Corte Europea dei Diritti Umani (qui la sentenza in inglese) si era rifugiato nell'ambasciata svizzera nell'agosto 2014, dove è rimasto per quasi un anno, rintanato alla ricerca di protezione, proprio come Julian Assange.

Solo nel febbraio di quest'anno, però, si è saputo pubblicamente della sua presenza nell'ambasciata svizzera di Baku. Secondo quando reso noto dalla fondazione Courage, che lo ha assistito nella ricerca di protezione, Emin Huseynov all'inizio di quest'anno aveva cercato l'aiuto di Assange e della fondazione Courage che, nata per supportare la difesa legale di Snowden, si è attivata per proteggere altri whistleblower di altissimo profilo, come l'ex operatore di droni, l'americano Matt De Hart, l'attivista statunitense Jeremy Hammond e l'ingegnere inglese William McNeilly, che un mese fa ha denunciato gravissimi problemi di sicurezza nei "Trident", i sottomarini nucleari di Sua Maestà.

Repubblica caucasica che ha ottenuto l'indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991, l'Azerbaigian affoga nel petrolio e ne è diventato il più importante fornitore per l'Italia. Guidata fin dal 2003 dal presidente Ilham Alyev, l'Azerbaigian è un paese con un regime autoritario dove la repressione di giornalisti e attivisti è la regola. Ha fatto il giro del mondo la storia della reporter Khadija Ismayilova, che dopo aver esposto la corruzione del regime, è finita umiliata pubblicamente: qualcuno ha messo online un video della reporter a letto con il fidanzato, frutto di uno spionaggio inquietante, perché il video era stato "rubato" da una telecamera che qualcuno ha piazzato di nascosto nella sua camera da letto.

A Baku, Emin Huseynov guidava la più importante organizzazione per la libertà d'espressione, "The Institute for Reporters' Freedom and Safety" (Irfs) ed era il fondatore del canale "Objektiv". Nel 2014, Huseynov sarebbe riuscito a rifugiarsi nell'ambasciata della Svizzera a Baku, grazie a un funzionario dell'ambasciata che ha aperto prontamente la porta e lo ha sottratto all'identificazione e all'arresto della polizia. Ieri sera, mentre tutto il mondo guardava a Baku per l'apertura dei Giochi Europei, Huseynov ha lasciato di nascosto l'ambasciata accompagnato da un funzionario che lo ha scortato e imbarcato sul Dassault Falcon 900EX , che è atterrato stanotte a Berna, dove chiederà asilo politico.

Sarah Harrison, la giornalista di WikiLeaks, che guida la Fondazione Courage, ha seguito la complessa partita della ricerca di un visto umanitario per Huseynov: come dimostrato dal caso Snowden, Harrison ha grande esperienza nella protezione di whistleblower di alto profilo. "Emin (Huseynov, ndr) - ha dichiarato Sarah Harrison - "era intrappolato nell'ambasciata svizzera di Baku da quasi un anno, e soffriva per quella stessa repressione [da parte del regime, ndr] che aveva deciso di documentare. Proprio un mese fa la Corte Europea dei Diritti Umani ha confermato che l'Azerbaigian è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali di Emin e gli ha inflitto trattamenti inumani o degradanti. Proprio mentre l'Azerbaigian conduce un'offensiva mediatica, il governo svizzero dovrebbe riconoscere la chiara repressione politica di cui ha sofferto, le accuse create ad arte contro di lui e dovrebbe assicurargli con urgenza protezione continua. Avendo ricevuto il salvacondotto per recarsi in Svizzera, ora Emin merita l'asilo politico, in modo che possa continuare il suo lavoro".

Anche Julian Assange si è espresso sul caso Huseynov: "Il Governo dell'Azerbaigian ha fatto di tutto per chiudere la bocca a Emin Huseynov fino ad arrivare a pestarlo nel 2008, facendolo finire in ospedale, come ci ha recentemente ricordato la Corte Europea dei Diritti Umani. Ma noi viviamo in un'era in cui esilio e repressione non possono più soffocare le voci efficaci. Nell'era di internet, costringere i giornalisti a scappare dalle loro terre ha l'effetto opposto e così quando Emin è stato costretto a nascondersi [nell'ambasciata, ndr], il suo lavoro ha continuato a fare rumore. Il suo arrivo in Svizzera è un grande passo. E ora è il nostro dovere supportare la richiesta di Emin di ottenere protezione da un paese [come l'Azerbaigian, ndr] che sempre di più nega i diritti umani fondamentali".