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ASSANGE, COSA C'È DA SAPERE (English translation not available)

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su l'Espresso, 20 agosto 2012

(http://espresso.repubblica.it/dettaglio/assange-cosa-ce-da-sapere/2184698)

Perché Julian Assange ha chiesto asilo politico all'Ecuador?
Dal 7 dicembre 2010, quando si è consegnato alla polizia a Londra, dopo che l'Interpol aveva emesso un 'red notice' su richiesta della magistratura svedese, Assange ha lottato strenuamente conto l'estradizione in Svezia, convinto che sia solo il preludio all'estradizione negli Stati Uniti.

Perché ha scelto proprio l'Ecuador come paese a cui chiedere asilo?
La scelta può sembrare bizzarra, ma nel 2010, in seguito alla reazione furiosa degli Stati Uniti ai rilasci di documenti di WikiLeaks, era stato proprio l'Ecuador a proporre a Julian Assange "un rifugio" nel caso in cui gli Usa fossero passati dalle parole ai fatti contro WikiLeaks e contro il suo fondatore. L'offerta era stata successivamente smentita ufficialmente dal presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, che però è sempre stato un fan di WikiLeaks, come dimostra l'intervista recentissima che è parte dello show 'The World Tomorrow', dove Assange definisce apertamente Correa come un populista di sinistra (guarda il video: http://speciali.espresso.repubblica.it/interattivi/assange-il-mondo-di-domani/dove-sta-andando-america-latina.html).

Se non avesse fatto questa mossa a sorpresa di chiedere asilo all'Ecuador, Assange sarebbe stato estradato in Svezia?
Sì, avendo perso il ricorso alla Corte Suprema di Londra, il fondatore di WikiLeaks sarebbe stato estradato in una data compresa tra il 29 giugno e il 9 luglio. Anche un eventuale ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non avrebbe comunque bloccato il processo di estradizione.

Perché la Svezia pretende l'estradizione di Julian Assange?
Formalmente, per poterlo interrogare. Due donne svedesi lo accusano di 'stupro, molestie sessuali e coercizione'. Il termine 'stupro' non va inteso nel senso letterale: le due non hanno mai negato che i rapporti fossero consensuali, tuttavia il fondatore di WikiLeaks non avrebbe voluto usare il preservativo pur su richiesta delle due partner: per la legge svedese, questo comportamento si configura comunque come stupro.

Chi sono le due donne che lo accusano?
Sono due ragazze che Assange è entrato in contatto in occasione di una sua conferenza in Svezia, nell'agosto 2010, esattamente due settimane dopo il rilascio dei documenti sulla guerra in Afghanistan (Afghan War Logs). Una delle due lo aveva invitato come ospite nel suo appartamento in occasione della conferenza. L'altra aveva preso parte all'evento. Nessuna delle due era un'attivista di WikiLeaks, seppure simpatizzassero per il lavoro dell'organizzazione.

Perché il caso svedese è controverso?
Per una serie di motivi. Innanzitutto per la dinamica dei fatti. Il 20 agosto 2010, il Swedish Prosecutor's Office ha emesso un mandato di arresto contro il fondatore di WikiLeaks per stupro, divulgando immediatamente la notizia alla stampa. Appena 24 ore dopo, però, il mandato è stato ritirato dalla stessa autorità giudiziaria che lo aveva emesso e che, successivamente, aveva ritenuto che il reato di stupro andasse derubricato come molestie. Successivamente, però, è entrato in scena l'avvocato svedese Claes Borgstrom, che, per conto delle due ragazze, ha presentato appello contro la decisione di revocare il mandato di arresto e di procedere per molestie. Claes Borstrom è un politico socialdemocratico, esperto di reati contro le donne, che lavora da anni a un'estensione del reato di stupro anche all'interno di rapporti sessuali consensuali. Viene accusato dai supporter di WikiLeaks di voler usare un caso di straordinaria visibilità mediatica per promuovere la sua carriera politica.

Dopo l'intervento di Claes Borgstrom, cosa è successo?
Il caso è stato riaperto. Assange viene interrogato una prima volta il 31 agosto 2010. Il 27 settembre 2010 Assange vola a Berlino per incontrare 'l'Espresso'. L'appuntamento è stato fissato con il suo team un mese prima. Il 28 settembre 2010 Assange viene informato al telefono dal suo avvocato svedese, Bjorn Hurtig, che i magistrati svedesi hanno emesso un nuovo mandato di arresto perché vogliono interrogarlo di nuovo. Assange replica al telefono (in nostra presenza): «Non potevano farlo prima? Sono stato in Svezia per sei settimane». Nel viaggio verso Berlino, Assange porta quattro computer e un bagaglio personale. Il bagaglio e tre computer spariscono, seppure il suo fosse un volo diretto. Assange arriva all'appuntamento con 'l'Espresso' a Berlino in tarda serata (intorno alle 11 di sera) senza bagaglio e con un solo computer: il laptop da cui non si separa mai e che viaggiava con lui nella tracolla. L'episodio rende Assange sempre più sospettoso. I tre computer non saranno mai recuperati. Venti giorni dopo questi fatti, WikiLeaks rilascia i documenti sulla guerra in Iraq (Iraq War Logs). Nel frattempo il caso svedese va avanti.

Ma Assange vuole farsi interrogare o no?
E' stato interrogato già una volta nell'agosto 2010, e successivamente, tramite i suoi legali, ha offerto varie opzioni ai magistrati svedesi per essere interrogato senza essere estradato, perché il fondatore di WikiLeaks è fermamente convinto che l'estradizione lo porterebbe a finire negli Stati Uniti. L'ex avvocato Mark Stephen ha dichiarato che Assange si è messo a disposizione per essere interrogato nell'ambasciata svedese a Londra o presso Scotland Yard o via internet. Queste offerte, però, sono cadute nel vuoto. Il 20 novembre 2010, la polizia svedese emette un mandato di arresto internazionale attraverso l'Interpol. Il 30 novembre 2010 l'Interpol emette un 'red notice': una comunicazione ufficiale che rende Assange un ricercato in tutto il mondo.

Il mandato di arresto internazionale e il 'red notice' dell'Interpol sono stati emessi dopo che Assange è stato formalmente incriminato per stupro?
No, Assange non è mai stato incriminato per stupro. A oggi non è incriminato per alcun reato in alcun paese. Il mandato è stato emesso solo perché i magistrati vogliono interrogarlo e vogliono farlo solo ed esclusivamente attraverso il processo di estradizione. I magistrati non hanno reso noto il motivo per cui hanno rigettato le varie offerte del fondatore di WikiLeaks di essere interrogato all'ambasciata svedese a Londra o presso Scotland Yard o via internet. L'insistenza con cui la Svezia pretende l'estradizione di Assange solo per interrogarlo alimenta i timori dell'australiano di una sua possibile estradizione negli Stati Uniti. Quanto alle affermazioni dell'accusa che il 27 e 28 settembre 2010 Assange sia volato a Berlino, lasciando ai magistrati svedesi l'impressione che stesse cercando di sottrarsi alla giustizia, l'Espresso ha depositato presso la sua difesa una dichiarazione giurata in cui vengono ricostruiti i fatti e allegati le ricevute del viaggio e tutti i documenti che provano l'incontro e il fatto che fosse stato organizzato un mese prima.

Dopo che l'Interpol ha emesso il mandato di arresto e il 'red notice', che cosa è successo?
Assange si è consegnato alla polizia londinese il 7 dicembre 2010. Il mandato di arresto era del 20 novembre e il 'red notice' del 30: in mezzo c'è stato uno tsunami, perché il 28 novembre 2010, WikiLeaks ha iniziato a rilasciare 251.287 cablo della diplomazia Usa, mandando in bestia il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca. Qualche settimana dopo essersi consegnato alla polizia, Assange è stato rilasciato su cauzione, messo agli arresti domiciliari con l'obbligo di indossare un braccialetto elettronico, con il quale poteva anche uscire di casa. A metà giugno è entrato nell'ambasciata dell'Ecuador, dove ha chiesto e successivamente ottenuto asilo politico e dove ancora si trova.

Quali altre anomalie ci sono nel caso svedese?
Una delle anomalie è emersa solo grazie a un attivista svedese: Goran Rudling, oggi testimone a favore di Assange. Rudling ha ripescato due tweet di una delle due donne che accusano il fondatore di WikiLeaks di stupro. In uno di essi, twittato cinque giorni prima della denuncia e quando già i due avevano avuto rapporti sessuali, la donna aveva scritto: «Sono seduta al gelo alle 2 di notte, con alcune delle persone più cool e intelligenti del mondo, è incredibile!» Il tweet si riferisce al 'Crayfish party', una festa tradizionale svedese a cui la donna ha partecipato con Assange e altri amici. Rudling ha scoperto che questo tweet è stato successivamente eliminato dall'account Twitter della donna. Perché? Il tweet è stato inviato il 15 agosto 2010, il 20 agosto la donna va dalla polizia con l'altra ragazza e insieme denunciano Assange. Entrambe lo denunciano solo successivamente a i rapporti sessuali al centro del caso: quando apprendono una dell'esistenza dell'altra e delle relative esperienze. Se quei rapporti erano stati all'insegna della coercizione, perché le due donne non hanno immediatamente allontanato Assange dal loro appartamento e non lo hanno denunciato?

Perché Assange è convinto che l'estradizione in Svezia sia il preludio all'estradizione in Usa?
Da due anni a questa parte, gli Usa portano avanti un'indagine segreta del Grand Jury, ad Alexandria, in Virginia, sulla fuga di documenti alla base dei rilasci di WikiLeaks. Durante il processo a Bradley Manning, la presunta fonte dei documenti più scottanti di WikiLeaks, si svolgono intere sessioni segrete a cui i legali di WikiLeaks non hanno accesso e su cui non possono acquisire documenti. Alcuni simpatizzanti e sostenitori di WikiLeaks, come l'ex ricercatore del Mit di Boston, David House, sono stati interrogati dal Grand Jury, ma non possono rilasciare dichiarazioni pubbliche al riguardo. Infine, alcuni attivisti della Rete vicini a WikiLeaks, come Jacob Appelbaum, uno dei creatori del sistema di navigazione anonima Tor, è stato ripetutamente fermato e interrogato negli aeroporti Usa e i magistrati americani stanno cercando di acquisire in tutti i modi gli account Twitter di Appelbaum e di altri attivisti di WikiLeaks. Tutti questi fatti messi insieme portano a dedurre che l'indagine in America è ancora aperta e avvolta nel segreto. Il rilascio dei documenti sull'agenzia privata di intelligence americana Stratfor ha portato alla luce un'email interna in cui uno dei boss di Stratfor, Fred Burton, raccontava di avere copia di un mandato di incriminazione contro Julian Assange coperto da segreto (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/assange-incriminato-negli-usa/2175432). La notizia non è mai stata confermata o smentita dagli Stati Uniti.

Ma se gli Stati Uniti volessero incriminare Assange, potrebbero farlo?
A oggi non si vede il modo in cui gli Usa potrebbero incriminare Assange e WikiLeaks senza incriminare anche decine di giornali che hanno collaborato e collaborano ancora con l'organizzazione nel rilascio dei documenti segreti, primo fra tutti il 'New York Times', che ha pubblicato gli Afghan War Logs, gli Iraq War Logs, i cablo e i documenti di Guantanamo. Così come 'l'Espresso', partner in questi rilasci e in quelli successivi (Spy Files e GIFiles). Tuttavia gli Stati Uniti potrebbero avere una soluzione per incriminare WikiLeaks: dimostrare che Assange e la sua organizzazione non abbiano operato come semplici giornalisti che acquisiscono documenti e li pubblicano, ma che abbiano commesso reati come contribuire al furto dei documenti attraverso, per esempio, lo spionaggio o l'hackeraggio dei database elettronici in cui quei documenti sono conservati. Ciò porrebbe immediatamente WikiLeaks e Assange in una posizione completamente diversa da quella dei giornali e dei giornalisti che collaborano con lui e il suo gruppo.

E Bradley Manning, invece?
Che fine ha fatto? Arrestato nel maggio 2010, come fonte sospettata di aver passato a WikiLeaks il video poi pubblicato con il titolo 'Collateral Murder', i documenti sulla guerra in Afghanistan, in Iraq, i cablo e i file di Guantanamo, il giovane soldato americano, Bradley Manning, è rimasto per 9 mesi imprigionato in condizioni inumane: ventitré ore al giorno di isolamento, privato della luce del sole, della possibilità di fare una passeggiata all'aperto, costretto a rispondere all'appello delle guardie carcerarie ogni cinque minuti esatti, anche di notte, rimasto denudato e privato degli occhiali per lunghissimi periodi. Solo una campagna internazionale ha potuto cambiare il suo stato di detenzione che lo stesso portavoce del Dipartimento di Stato, P.J.Crowley ha definito «una cosa stupida e controproducente». Crowley si è poi dimesso in seguito a questa dichiarazione pubblica. Oggi Bradley Manning è sotto processo a Fort Meade, Maryland. Ha trascorso due anni in prigione, finora. Se riconosciuto colpevole, rischia da un minimo di 52 anni all'ergastolo. Nel maggio scorso, il suo avvocato, David Coombs, ha denunciato, che a due anni dall'arresto, il Pentagono deve ancora individuare e consegnare alla difesa di Manning i documenti che potrebbero aiutare a dimostrare la sua innocenza o, comunque a ridurre la pena. Si tratta di materiale che il Pentagono è tenuto consegnare per il 14esimo emendamento della Costituzione americana. Nella chat tra Bradley Manning e Adrian Lamo, l'informatore che l'ha consegnato all'Fbi, il giovane soldato racconta di come Assange, in Svezia, fosse seguito. «Sulla base della descrizione che mi ha fatto», scrive Manning, «credo che [quelli che lo seguivano fossero] del Northern Europe Diplomatic Security team...cercavano di scoprire come aveva avuto un cablo che riguardava Reykjavik».