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VIVA VIVA SANT'EGIDIO (English translation not available)

Di Stefania Maurizi

Pubblicato su l'Espresso, 8 settembre 2011

Meglio Comunione e Liberazione dell'Opus Dei. E meglio ancora la Comunità di Sant'Egidio. Per il governo americano la potenza interna e internazionale dell'Opus Dei poco importa. E poco interessano anche le manovre politiche italiane, con Cl "vicina a Silvio Berlusconi mentre Sant'Egidio viene considerata in rapporto con il centrosinistra di Walter Veltroni". Gli obiettivi di Washington sono chiari: sfruttare le organizzazioni vaticane per fare politica estera ed arrivare dove la bandiera a stelle e strisce non viene accettata. Per questo uno dei file del Dipartimento di Stato ottenuti da WikiLeaks - e che l'Espresso pubblica in esclusiva- offre un singolare censimento della forza di Cl, Opus e Sant'Egidio realizzato nel 2007.

"Cl ha 48mila membri in 64 Paesi con una presenza particolarmente forte in Spagna e Brasile. Nata da un gruppo di studenti cattolici delle scuole superiori, nonostante operi soprattutto nelle istituzioni italiane durante il pontificato di Giovanni Paolo II ha creato un'attività mondiale". E spiega: "Considerata durante il suo esordio un'organizzazione politica del fondamentalismo cattolico e anti-comunista, oggi Cl ha spostato le sue energie dalla politica partigiana e si è orientata verso attività culturali, caritatevoli e educative".

L'Opus Dei invece "ha 86 mila associati e almeno 2 mila sacerdoti, gestendo 1.800 chiese e centri pastorali in 60 paesi": vengono elencate le attività in Perù, Kenya e Filippine. Si discute anche la nomea di segretezza: "L'Opus non diffonde la lista dei membri anche se non vieta ai singoli di rendere nota la propria personale associazione. Questo ha contribuito alle accuse e alimentato l'immaginazione di scrittori e teorici della cospirazione".

Ma è Sant'Egidio la "potenza" che interessa di più a Washington, come testimoniato dalla visita del presidente Bush nel 2007: attiva in 70 nazioni, con 60 mila membri. E "con una politica estera autonoma nella composizione dei conflitti, che qualche volta ha irritato il Vaticano che teme che le iniziative di Sant'Egidio vengano confuse con la linea ufficiale della Santa Sede. Nonostante gli obiettivi siano gli stessi, il Vaticano preferisce una diplomazia silenziosa e strategie a lungo termine rispetto all'attivismo e ai tempi ristretti". E l'ambasciata conclude: "I tre movimenti mostrano i modi con cui il movimento ecclesiale può indirizzare l'impegno religioso di portare i cattolici verso specifiche iniziative umanitarie e politiche. In Italia - e altrove - possono anche sostenere l'influenza vaticana nella politica interna. Hanno capacità organizzative eccellenti".

Il cablo dedica un paragrafo al Meeting Cl di Rimini, ricordando gli ospiti più importanti del passato - dal kossovaro Rugova  a Helmut Kohl- e le istanze lanciate a livello internazionale. "Mentre gli scettici criticano il valore di questi festival che non sono in grado di trasformare gli eventi in iniziative concrete, la presenza di personalità politiche e il grande pubblico che attirano sembra indicare che i leader politici e religiosi nonché una parte significativa dell'opinione pubblica li ritengono importanti". Sia Cl che Sant'Egidio - sottolinea il cablo- sarebbero lieti di accogliere personalità Usa nei loro eventi e "l'ambasciata consiglia di mandare rappresentanti di alto livello alla prossima Preghiera per la pace di Sant'Egidio".